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EXTRANJEROS / STRANIERI di SALVADOR TERNEIRO DIAZ
STRANIERI
Di Salvador Terneiro Diaz
Nessuna quiete in queste metà che siamo
nella stagione trasparente.
Ascendiamo per La Amargura. È una strada.
Piazza Azcárraga.
È la Corunna ed è il tramonto.
Ci lasciamo alle spalle
un mare di aromi transatlantici.
Amara – o almeno non confortante – questa luce
queste strade, questi confini.
La mano che non scrive e lo stesso nodo alla gola.
E la stessa mano che si rifiuta. È il mutismo.
Veniamo dal sud e cancelliamo
tutto quello che eravamo,
tutto quello che siamo.
Il nome delle nostre città
I ‘ardore, la bruciatura,
nelle nostre pelli scorticate.
Navigavamo senza bussola
e ci lanciarono
in questa luce durissima.
Ignoriamo tutto.
E queste arie di porto che non favoriscono.
A volte entra la nebbia in noi.
Striscia dal mare e abrade le nostre gole
secche
Stranieri.
Non esistono più paesaggi che riconciliano.
L'unico splendore è nei cadaveri.
Traduzione in italiano di Hebe Munoz
NOTA BIOGRAFICA DI SALVADOR TERNEIRO DIAZ
Critico, poeta, saggista e professore universitario,
Tenreiro è nato a La Corunna nel 1952, ma trascorsi buona parte della sua vita
in Venezuela. Studiò Letteratura presso l'Università Centrale del Venezuela
(UCV) negli anni '60, nel 1977 presse la laurea come professore di Letteratura
e Lingua Spagnola presso l'Istituto Pedagogico di Caracas e nel 1984 conseguì
il dottorato presso l'Università di Parigi VIII con la tesi Il poema in prosa:
le affermazioni del sé e la transtestualità nell'opera di J. A. Ramos Sucre.
Fu professore emerito all'Università Simón Bolívar e mise
in risalto il suo lavoro critico studiando lo sviluppo della letteratura
venezuelana dei secoli XIX e XX. Pubblicò le raccolte di poesie Los Sueños
Fértiles (Ediciones de la Universidad Central de Venezuela; Caracas, 1976) e
Secreta Clarity (Talleres de Fotograbado Motta; Caracas, 1979); l'antologia
Vicente Gerbasi prima della critica (Monte Ávila Editores Latinoamericana,
1997), e i saggi Per una poetica del soggetto nell'opera di J. A. Ramos Sucre (1987)
e Il poema plurale: appunti sulla poesia contemporanea (Ediciones de la Casa de
Bello; Caracas, 1989), tra gli altri titoli.
Vinse il Premio di Poesia Francisco Lazo Martí, della Casa
della Cultura Calabozo (1978); il Premio Manuel Díaz Rodríguez del Consiglio
Comunale del Distretto di Sucre, nella menzione di Saggio e Ricerca (1985), e
il Premio Manuel Díaz Rodríguez del Comune di Sucre (1987).
La situazione in Venezuela lo spinse a recarsi
in Spagna, da dove ha manteneva i contatti con la letteratura venezuelana
attraverso il suo profilo Facebook, nel quale pubblicava ricordi legati alla
sua carriera letteraria, testi critici e apprezzamenti di autori contemporanei.
È morto
in Galizia, Spagna, un mercoledì 29 settembre 2021 all'età di 69 anni.
Cit. “Paradossalmente, la mia forza per restare
in vita si rinnova”, scrisse “Finché potrò pronunciare una parola, sarà sempre
per la vita, per la libertà, per l’amicizia, per tutto ciò che ci rende esseri
umani solidali”. IN MEMORIAM