lunedì 26 febbraio 2018

INTERVISTA LUMIÈRES INTERNATIONALES MAGAZINE

Traduzione del testo, cortesia di ©Doris Darni:

"La mia carissima amica e poetessa Hebe Muñoz, che mi onora con la sua presenza in questo gruppo (come del resto tutti voi e vi ringrazio di cuore), è stata intervistata da una prestigiosa rivista francese. Desidero condividere con voi le bellissime parole di ringraziamento di Hebe e l'articolo in questione, che ho provato a tradurre in italiano (se notate errori vi prego di dirmelo, grazie!). Consiglio a tutti di seguire questa bravissima autrice che stimo moltissimo sia come artista che umanamente, essendo a mio avviso persona dotata di schiettezza, grinta, sensiblità, umanità ed umiltà. Le sue poesie rispecchiano queste sue rare qualità. Sono inoltre ammirata dal fatto che Hebe si sta impegnando molto per denunciare i crimini contro l'umanità che sono in atto in Venezuela, nella più totale indifferenza di molta parte dell'opinione pubblica e di chi, a livello internazionale, dovrebbe tutelare i più basilari diritti umani e civili. 

A Hebe ed a tutti i venezuelani vanno il mio affetto e la mia solidarietà. 

Grazie cara Hebe!

"Per me è stata una grandissima emozione essere stata contattata da questa prestigiosa rivista francese, Lumières Internationales Magazine, che mi ha chiesto un'intervista sul mio lavoro poetico. E dirvi poi che tremavo di felicitá quando mi è stata comunicata la mia presenza in copertina, è dirvi poco.

Con umiltà e con gioia condivido con voi tutta questa dolce meraviglia.

Ringrazio tutto lo staff del magazine per il lavoro professionale ed eccellente.

Ringrazio la giornalista Luisa Pace, una donna fantastica ed una professionista di altissimo livello: sin dall'inizio dell'intervista e sino alla fine è riuscita a farmi sentire a mio agio e l'articolo che ha scritto su di me e sul mio lavoro poetico è davvero una "foto" perfetta.

Ringrazio i miei genitori, i miei fratelli, mia figlia e il mio Francesco perché mi sostengono sempre con pazienza e con amore.

Ringrazio ognuno di voi per accogliere i miei versi.

Grazie mille."

Hebe Muñoz

Traduzione dell’articolo che potete trovare in lingua originale francese alle pagine 29 e 30 della rivista “Lumières Internationales Magazine” (numero 11, febbraio 2018), cliccando sul seguente link:

http://www.lumieresinternationales.com/2018/02/26/numero-11-paris-les-pieds-dans-leau/

Hebe Munoz, poetessa dell’amore e dell’impegno politico e sociale

Di Luisa Pace

“Amo, vivo, escribo”, “Amo, vivo, scrivo”, questa semplice frase descrive molto bene questa bella venezuelana dai capelli corvini e ricci, dagli occhi dolci e passionali. Ne ha fatta di strada nella sua vita. Hebe Munoz è nata in Venezuela a Puerto Cabello, è passata dai Caraibi per poi giungere a Roma (e più precisamente a Santa Marinella, nota della sottoscritta), dove ha trascorso la sua adolescenza. In seguito, per un breve periodo, è tornata in Venezuela. Successivamente ha fatto rientro in Italia dove si è stabilita; più precisamente, a Parma. Resta comunque molto legata al proprio Paese di origine e partecipa attivamente al gruppo letterario TROIMA di Colonia Tovar, in Venezuela. “Ho cominciato a scrivere le mie prime poesie quando avevo undici anni, ed ho continuato a seguire e a coltivare quello che si può denominare il mio percorso interiore.” Se da un lato va da sé che la sua formazione letteraria si fonda sull’approfondimento di scrittori mondialmente celebri come Gabriel Garcia Marquez, Mario Vargas LIosa o ancora Isabel Allende…sottolinea non senza orgoglio “sono stati i miei genitori a trasmettermi l’amore per la lingua scritta e parlata, per la musica, per le varie forme d’arte e per la bellezza”. 

È nel 2017 che pubblica “PEGASA - renacida de las aguas”. L’acqua, quella del mare. “Ero là di fronte al mare. Una bimba che scriveva di fronte all’immensità. Ho avvertito fortemente il bisogno di cantare i miei sogni, le mie impressioni e le mie certezze e non ho mai smesso”. PEGASA è frutto della collaborazione con sua figlia Angie che vive in Argentina, ma madre e figlia sono unite nell’anima a dispetto della distanza fisica che le separa. Non è quindi un caso se l’immagine della copertina del libro è costituita da un’opera di Angie. L’opera di Hebe è segnata dalle ferite della vita, ma ancor più dal suo amore per la vita tra lacrime e sorrisi. “A partire dall’infanzia la mia vita è stata scossa da cambiamenti talvolta difficili da gestire. Le separazioni, una gravidanza inattesa, una figlia che ho subito amato. Violenze ma anche gioie.” Hebe ha narrato tutto nei suoi quaderni, le sue poesie l’aiutano ad esprimere tutta la sua passione, le sue paure ma anche la voglia di uscirne, di vincere le sue sfide. Il ritorno a Santa Marinella in Italia è stato l’evento scatenante che l’ha portata alla decisione di pubblicare la sua storia in versi. Dalle sue lacrime e dal mare è nata Pegasa, una pagina di vita che si chiude ma che al contempo si apre verso nuovi orizzonti. Una poesia le sta particolarmente a cuore: “In questa casa si fa l’amore”. “Escuderos” è il titolo del nuovo libro che verrà presto pubblicato. Hebe è sempre più una poetessa politicamente impegnata. Nonostante il mondo si volti dall’altra parte, il Venezuela sta attraversando un periodo molto buio e Hebe ne risente profondamente.Escuderos sono i giovani che durante le contestazioni del 2017 manifestavano contro il governo proteggendosi con degli scudi di cartone, di plastica, dipinti con i colori della bandiera venezuelana.Degli eroi armati soltanto del proprio coraggio contro i lacrimogeni e gli spari della Guardia National. “I crimini contro l’umanità sono all’ordine del giorno in Venezuela e questo libro è dedicato ai miei compatrioti mentre il mondo intero resta indifferente e passivo a dispetto di tutte le denunce fatte alle istanze internazionali. I venezuelani lottano giorno per giorno per reperire cibo e medicamenti, ed è mio dovere di essere umano e di venezuelana denunciare le violenze e le ingiustizie che questo Paese sta subendo da oltre vent’anni. I dissidenti imprigionati e torturati. Cerco di farmi loro portavoce.” 

“Escuderos” è il grido d’aiuto di Hebe Munoz; con la sua generosità e la sua passionalità riuscirà forse a farsi ascoltare.

Ed eccovi il link di Pegasa:

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/114141/pegasa/

Immagini: Foto di Hebe Munoz tratta dal web; copertina della rivista citata; copertina di Pegasa; immagine degli escuderos tratta dal web."

venerdì 23 febbraio 2018

LA SOLEDAD


A la soledad
le gana el sueño
y me duermo
A uno
como que le sobra el tiempo
Vaga presuntuosa
en el laberinto
de las tantas incógnitas que tiene
el hecho de vivir
Ella llega
a manos vacías
y se sienta

Irremediablemente
así no lo quieras
ella se sienta
No sé 
yo no logro tocarla
sin embargo me cubre
Llega puntual
cuando
con mis manos en el pecho
se me pierde la vista
por la ventana
No dice nada
y a uno
como que le sobra el tiempo
A la soledad
le gana el sueño
y me duermo
©hebemunoz

domenica 18 febbraio 2018

UN RITORNO ALLA VITA


É arrivato
il futuro del passato
Le doglie in gola
ravvicinate
tra le parole senza tempo
né virgole né spazi
dettano l'incontenibile
momento del parto
Rotte le acque del silenzio
avvolto in sangue e saliva
si fa spazio tra grembo e labbra
il custodito
Respirava
sotto la terra dei tempi
il mostro malato
anche
assente di senso da sempre
S'era vestito
d'ingannevole salvezza
e ci ho creduto
Crocifissi le paure
prima che la menzogna
in questa lotta
si battesse
per di nuovo
averla vinta
E il mio urlo dal profondo
strapperà ogni tenebra
Con una spada di luce
trafiggerò il suo petto
Dalla mia bocca
stanca di tacere
esce verità
intima essenza dell'amare
Un ritorno alla vita
©hebemunoz