venerdì 2 febbraio 2024

RIFLESSIONE PERSONALE: COME PARLO (l'italiano e non solo)

RIFLESSIONE PERSONALE: 
COME PARLO (l'italiano e non solo)

Ho notato che la bella lingua italiana continua ad essere oggetto di contaminazione linguistica, tipo: fare lo *shopping* anziché dire "fare degli acquisti". Io, a volte, ci casco e uso questi anglicismi per poi pentirmi.

È una sfida con me stessa quella di cercare la parola giusta per dirlo in italiano. 

Mi sto impegnando, per esempio,  nel non dire più "weekend" ma "fine settimana". Può sembrare banale ma per me ha un grande valore preservare la lingua italiana anche perché non ci sono molti posti al mondo dove si parla. 

Sono consapevole che la lingua è un "ente vivo" e che come tale ha un ciclo di vita: cresce, si trasforma, si mischia, si adatta ai tempi e, come il Latino o il Greco antico, può anche diventare una lingua morta (per me sono lingue vive in quanto a lingue di riferimento e di alto contenuto culturale. Per me sono patrimoni della mia umanità e alla base della mia formazione personale e accademica). 
Nonostante ciò a me piace conservare la radice di esse e amo le parole antiche delle lingue che conosco. Vado alla ricerca di queste parole con curiosità, attenzione e rispetto. Mi piace riportarle con la mia voce e includerle nel mio vocabolario di uso comune e nelle mie poesie. 
Amo la essenza di ogni cosa, di ogni parola con il loro significato e significante e rispetto molto la sorgente da dove scaturiscono. 

Il Verbo è vitale e creatore. Di ciò che ho nel cuore parla la mia bocca.

✍🏻Hebe Munoz
Ph Matteo Mignani 
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