lunedì 24 giugno 2024

DALLA PELLE IL CUORE

Dalla pelle 
il cuore 
si è fatto un guscio

dalle braccia 
il corpo
uno scudo

lo stomaco
si difende
dai calci piombo 

l'anima 
si copre
dai coltelli di labbra appuntite

Non vi è 

un angolo di muscolo
un nervo teso
un singolo pensiero

che non subisca

il colpo e il contro colpo
del violento peso morto
della malvagità 

Non ti azzardare a chiamarlo Amore

Gli occhi chiusi 
tacciono a palpebre strette 
guardano verso l'abisso del dentro

All'angolo

messa all'angolo ottuso 
della violenza inclemente 

fruscio imbrunita

Nell'involucro che sono 

custodisco 
il seme originario 
di me stessa

Dal profondo un urlo razzo inatteso

sprona la paura affacciata tra i denti 

oltre il limite del silenzio che uccide 
questo corpo 
che vorresti abituare alla ferita

questo stesso corpo 

s'innalza dagli abissi 
con una sentenza salvifica in bocca

questo corpo è mio non tuo

e non ne vuole più sapere
di assenze di sé stesso
di rinvii di libertà

Scappo 
verso quella luce dilatata 
di parole in pianto 
parlo parlo parlo 
mi difendo 
chiedo aiuto

Benedetta l'acqua che lava il sangue
benedette le mani in quell'acqua

Benedetto il bagliore delle farfalle
benedette le anime con le ali
che mi accolgono 
nel campo delle margherite
senza giudicare 
la mia otróra 
mancanza di riflesso allo specchio

@hebemunoz


























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