lunedì 29 maggio 2023

TRE POESIE DI MARIANGELA GUALTIERI Tradotte da HEBE MUNOZ

 I      Il quotidiano innamoramento

L’amore mio ha tanti di quei nomi.
Batte le foglie a volte come cielo
che scende in gocce. Tira via le foglie
secche e le trasporta in volo.
A volte l’amore mio sorge e risplende
a volte per un momento breve
mi guarda sul sentiero con occhi
spaventati di capriolo. Ha molte facce
l’amore mio. Umane facce
e musi. Ha tutte le parole.
Ha note, sinfonie, voci cantate.
Ha un vuoto così grande
che mi accoglie mi chiama mi
atterrisce. L’amore mio.
Mi consola e mi duole.
E non muore – non muore.
Da forma a forma fiorisce.

Mariangela Gualtieri, Il quotidiano innamoramento da Quando non morivo, Einaudi, pp. 17


“El Enamoramiento cotidiano”

Mi amor tiene tantos nombres distintos.

Golpea las hojas a veces como el cielo

que cae en gotas. Quita las hojas

secas y las lleva en vuelo.

A veces mi amor surge y brilla, a veces, por un breve momento

me mira en el camino con ojos

asustados de los corzos. Tiene muchas caras

mi amor. Rostros humanos

y hocicos. Tiene todas las palabras.

Tiene notas, sinfonías, voces cantadas.

Tiene un vacío tan grande

quien me acoge me llama

aterroriza. Mi amor.

Me consuela y me duele.

Y no muere, no muere.

Florece de forma en forma.

Mariangela Gualtieri

Traduzione di Hebe Munoz 2023

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II  Bestia di gioia

Ciò che non muta
io canto
la nuvola la cima il gambo
l’offerta il dono la rovina
apparente d'acqua che tracima
di tempesta e di onde.

Io canto il semplice del grano
e del pane la stessa festa che si tiene
fra le rose a maggio, la corsa
della rondine e il coraggio
dell’animale nella tana
quando gli esce il nato fra le zampe.

E il silenzio fra rami immobili
il mistero della pioggia nel bosco
e altre cose che sempre
si cantarono. Io le canto a voi
vivi con me ora sull'orlo
mentre sferragliano veleno
fra idoli potenti e gracili
nella cospirazione del bene
battagliati fra le catene
d' una dittatura che impera.

Noi non adoreremo le sue merci.
Non piegheremo la schiena
alla sua greppia.

La nuvola piuttosto adoreremo
che è maestra di scorrerie per il cielo
e di alta impermanenza, e di esistenza
senza peso. Piuttosto la foglia
che sa mollare la presa
o il sasso concentrato in un'intesa
di ere, o le preghiere della legna
col suo ardore di fuoco.

O il fuoco. Adoreremo
ciò che in tutto non muta e si offre quieto
al grande gioco delle sostanze.
La forza dirigente del respiro.
La spinta acuta che lo diffonde.
Misteriosa forza che sospende
quando è ora.

Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Einaudi, pp. 32-33

 

Bestia di dicha

lo que no muda

yo canto

la nube la parte superior el tallo

la oferta el regalo la ruina

aparente de agua que desborda

de tempestades y de olas.

Yo canto lo sencillo del trigo

y del pan la misma fiesta que se celebra

entre las rosas de mayo, la carrera

de la golondrina y coraje

del animal en la guarida

cuando el recién nacido sale entre sus patas.

Y el silencio entre ramas inmóviles

el misterio de la lluvia en el bosque

y otras cosas de las que siempre

se cantaron. Yo les canto

vivos conmigo ahora en el borde

mientras traquetean veneno

entre ídolos poderosos y débiles

en la conjura del bien

luchado entre las cadenas

de una dictadura que reina.

No adoraremos sus mercancías.

No doblaremos la espalda

A su pesebre.

La nube preferimos adorar

que es una maestra de las incursiones por el cielo

y de alta impermanencia y de existencia

ingrávida. Más bien la hoja

que sabe soltar su presa

o la piedra concentrada en un acuerdo

de las eras, o las oraciones de la madera

con su ardor de fuego.

O el fuego. Adoraremos.

Lo que en todo no se muda y se ofrece apacible

al gran juego de las sustancias.

La fuerza directriz de la respiración.

El empuje agudo que lo esparce.

Fuerza misteriosa que suspende

cuando es hora

 

Mariangela Gualtieri

Traduzione di Hebe Munoz 2023

 

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III   Cadere nell’ebbrezza degli slegati

Espormi a tutte le correnti
cadere nell’ebrezza
degli slegati.
Dimenticare il patto, le parole
il nome tuo – vorrei.
Ma l’adesione a te
in forma d’una ottemperata forza
che salda e cuce.
La violenza antichissima che osa
gravare dentro me
la tua sostanza –
nell’alleanza
d’un sangue che non ragiona
e s’imprigiona in te, con te,
fino a qualunque rovina
o cima altissima
o baratro d’anni che s’avvicina.

Non posso. Non posso più
essere la randagia
che vacilla in soglia, ma solo
regina di te e tu sovrano –
un po’ piangiamo e un po’ no
abbracciati ancora custodiamo
il nostro porto sepolto
e intero l’uragano.

Mariangela Gualtieri, Cadere nell’ebbrezza degli slegati, Quando non morivo, Einaudi, p.p 128


Caer en la embriaguez desatados


Exponerme a todas las corrientes

caer en la embriaguez

de los desatados.

Olvidar el pacto, las palabras

tu nombre - quisiera.

Mas la unión a ti

en forma de una fuerza cumplida

que suelda y cose.

La antigua violencia que se atreve

a recaer dentro de mí

tu sustancia -

en el pacto

de una sangre que no razona

y está preso en ti, contigo,

hasta cualquier ruina

o cima altísima

o abismo de años que se acerca.

No puedo. No puedo más

ser la vagabunda

que vacila en el umbral, sino solo

reina tuya y tu soberano –

lloramos un poco y un poco no

abrazados aun custodiamos

nuestro puerto enterrado

y entero el huracán.


Traduzione di Hebe Munoz 2023

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